venerdì 5 gennaio 2024

La Libertà e il Paesello


La libertà. Di essere, di esplorare, di migliorarsi, di conoscere, di rimanere in vita, di godere, il più possibile, di buona salute, di amare, di esprimere la propria opinione, la propria personalità, la propria sessualità

La libertà è preziosa. E' una conquista sociale e personale. E' un percorso di individuazione, non di individualismo, fondamentale. 

La libertà è talvolta inebriante soprattutto se, per un qualche motivo, ne siamo stati privati, una dittatura, il carcere, situazioni legate a malattie, vessazioni,  povertà estrema.

La libertà è importante per noi e per il prossimo, una libertà che non riguarda tutti non è vera libertà, è privilegio.

In primis certo riguarda noi stessi che  siamo il prossimo più prossimo che ci sia,  in secundis riguarda il prossimo meno prossimo, i cosiddetti altri. Non rispettando la libertà degli altri, abusando della nostra, finiamo con il limitarle entrambe, più grave resta però la limitazione di quella altrui. Ce lo hanno insegnato a scuola. E' un concetto fondamentale, filosofia comprensibile a chiunque. 

Senza scomodare filosofi e sociologi e compagnia bella,  l'uomo di solito vive in una sorta di patto con i propri simili e questo patto ridimensiona un pochino la nostra volontà che diventa, giusto un pizzico, meno sovrana e assoluta-

Nella città vediamo di tutto e di più. va da zona a zona, da quartiere a quartiere, gli stili di vita e di pensiero si mescolano e rimescolano di continuo. Accanto ad istanze etiche e virtuose troviamo senz'altro atteggiamenti prevaricanti, solitudini, indifferenza da parte di chi dovrebbe proteggerci, violenza. 

Nella campagna , poco soggetta a controlli, un po' abbandonata per dirla tutta, e persino nei luoghi turistici, quelli che di bellezza vivono, tutto è confuso. .

Nelle località meta di gite e villeggiature il profitto privato , intrattenimento, ristorazione ecc... fa da padrone, rendendo questi posti alieni, invivibili. Brutti. Per chi ci vive che si estranea dal proprio territorio, buono solo per essere sfruttato e non più amato, e per chi ci viene a divertirsi che, senza averne consapevolezza, perde l'occasione di un'esperienza vera e si limita a consumare, ed essere consumato. Divoratori e divorati.

Nei Paeselli come il mio la libertà spesso significa degrado totale. del paesaggio, delle architetture, dei rapporti umani.

Il bis pensiero dell'abitante medio del Paesello, che sia autoctono o cittadino che vuole vivere in campagna, è più o meno questo:

Ascolto radio, stereo e televisione a volume alto per tutta la notte e anche per tutto il giorno, la mia emissione sonora è continua e perfettamente udibile a tutti quanti, . A me piace la musica e chi non apprezza vada altrove

Non ho voglia di affannarmi a smaltire come si deve oggetti ingombranti e  rifiuti in genere, accumulo quindi tutto quanto in bella vista fuori dalla mia porta e in ogni spazio disponibile, nei campi, nei pochi boschi superstiti, in riva ai fiumi, se a qualcuno non va bene che non rompa.

Voglio edificare una casotta con materiale di recupero, lamiere, ondulati, ferraglie, magari con fondamenta in muratura così sta in piedi meglio, ci aggiungo un paio di finestre che guardano dritto nella camera da letto del dirimpettaio, se gli dà fastidio che usi le tende e vada a quel paese, altrimenti gli tolgo la voglia di discutere con una battuta ben assestata o chiedendo un favore a chi so io. 

Voglio mettere un cancello perché così divento "casa indipendente" e valgo di più sul mercato, e se impedisco al vicino, che avrebbe diritto di passaggio, di andare nel suo giardino tanto meglio così non mi passa davanti a casa, se non è d'accordo gli faccio vedere i sorci verdi. 

In generale non gradisco remore nell'esercizio delle mie voglie. Di natura sessuale magari, sono maschio quindi predatore come si conviene ad un maschio, amo mostrare la mia potenza  e i miei costumi disinibiti e superiori, da persona aperta. Se sono donna amo apparire moderna, priva di sciocchi tabù, perennemente seduttiva, in città si deve stare attenti, c'è una facciata da mantenere ma qui...se i bigotti hanno da ridire è perché sono invidiosi. 

Ho anche bisogni aggregativi che soddisfo  con feste faraoniche, amplificazione da stadio e pazze nottate e magari trovo anche il modo di risparmiare un po' sulla corrente, non c'è mai nessuno che controlli. Al diavolo i ficcanaso! 

Non sono negoziabili le mie opportunità di guadagno e di svago. ad esempio spacciando e assumendo sostanze che mi tirino un po'su di giri, stipando cani e gatti da vendere o in affido ASL senza rispetto di niente e nessuno, tantomeno degli animali, tenere orti che sembrano discariche,  in una parola io voglio, voglio, fortissimamente voglio godermi la vita nel relax della campagna, ne ho diritto,  se sei moralista chiuditi in casa e fatti gli affaracci tuoi. 

E vai di provocazioni e angherie per affermare queste dubbie libertà. .Norme e regolamenti  appartengono ad altri universi. Non qui. Non ora.

E la tua libertà presto viene seppellita , letteralmente, dall'immondizia, dal chiasso continuo, dallo sconcio edilizio, dalla devastazione sistematica di quel che potrebbe essere meraviglioso e non lo è più. Patrimonio dell'Umanità, Sito di Interesse Comunitario, Riserve.... Definizioni remote, altisonanti, vuote. . 

Che spreco e che perdita! Un vero peccato. L'accezione cristiana di peccato non centra molto. O sì?

Certo l'idea di peccato come quella della libertà come la intendo io  fanno ormai  parte, in buona compagnia della democrazia e dello stato di diritto, delle grandi narrazioni passate. Irrimediabilmente passate! Il mondo sta riscrivendo le regole e la surrealtà trionfa, la definizione surrealtà  non è mia. 








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