Di lui mi parlò Rinaldo Bernardi, giornalista, alchimista, antropologo, un altro degli strani incontri di questi luoghi al confine di tutto. Nel suo saggio "Sileno" racconta proprio del Male locale. Al tempo della lettura non capii bene. Certe cose non le capisci, e non le vedi, sino a che non cominci a capirle e a vedere.
Dopo il 2015 arriva il 2017, l'anno degli incendi dolosi ai capannoni stipati di rifiuti, il più clamoroso è il rogo della ditta Eredi Bertè, di nuovo una manifestazione in piazza a Mortara, siamo in settembre. Ora Basta si chiama il comitato di cittadini, non una grande manifestazione, le Stelle partecipano ma c'è qualcosa di smorto. Oggi una piccola e coraggiosa associazione Lomellina Futuro Sostenibile si batte per costituirsi parte civile nel processo in corso e per sensibilizzare i cittadini, è strada difficile, i soldi sono un problema, vorremmo anche fare un concerto per raccogliere dei fondi ma non è semplice, gran parte della popolazione non sembra interessata né all'ambiente né alla cultura, saziata da esibizioni narcisistiche e dilettantesche, protagonismi effimeri. Intanto il degrado cresce, rifiuti ovunque, sogni di poli logistici che significano cemento e ancora cemento, un'agricoltura dei veleni che non vuol cambiare..
E la 'ndrangheta che la fa da padrona, non è più penetrazione è un dato di fatto, 'ndrangheta è il vicino di casa, come abbiamo sperimentato, uno che cerca di spezzarti le dita perché, alla sua richiesta di dargli del lavoro, una volta incautamente hai accettato, sembrava un poveraccio, faceva pena. Poi capisci che quel lavoro sarebbe durato all'infinito, a suo piacimento, un pizzo insomma, e ti sottrai, con garbo certo, rifiutando però però di sottostare ai suoi motteggi al suo sfottò, al suo sfruttamento. Un pizzo, di colpo lo sai anche se non l'hai mai saputo. Quando cominci a capire e vedere non smetti più. Ci vorranno più di sette anni per la sentenza, mai si è presentato in tribunale, nemmeno si è presentato il suo avvocato di fiducia in carcere per 'ndrangheta. Sette anni d'inferno, di minacce, di chiacchiere screditanti, di inviti a ritirare la denuncia, di vessazioni più o meno sottili. Dopo la mia mastectomia decidiamo persino di andarcene. Ora siamo tornati.
La 'ndrangheta:
Nel bravo ragazzo che spaccia coca e parla persino il dialetto di qui, perché è di qui.
Nelle amministrazioni che fanno dei bandi, dei favori, degli aiuti, degli interventi pubblici concessi o negati, merce di scambio. E di ricatto in qualche modo. Chi prende i pacchi alimentari, uno spreco vero e proprio per molti aspetti, non fosse che la roba è in scadenza o già scaduta, diventa un parassita, uno da disprezzare, gente per cui non ci si dà la pena di rispettare la privacy, il colpo di grazia lo assesta poi la maldicenza che ricama e alimenta un immaginario avido di faccende meschine e indifferente alla storia grande. Il tessuto sociale va in pezzi, una manna per le Famiglie.
Nei fanghi sversati, siamo nel luglio 2018, proprio qui nel paesello una puzza acre satura l'aria, bilici stracarichi passano e ripassano, il 20 luglio arriva la sentenza del Tar che vieta lo spargimento di quella particolare partita di fanghi, i bilici smettono di andare avanti e indietro. Anche in questo caso il processo è ancora in corso.
La 'ndrangheta è più di un'organizzazione mafiosa, è uno stile di vita, di pensiero. Premia il saccheggio delle risorse convincendoti di promuovere sviluppo e ricchezza. In realtà appannaggio di pochi. Agli altri, ai tanti altri, rimarrà una terra desolata.
Premia il Male, così avanza la Notte che forse non conoscerà più alba. Ci vorrebbe il pretino. Con un potente esorcismo dei suoi.
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